In sintesi
- 🎬 Pinocchio (2002) di Roberto Benigni
- 📺 Rai Movie HD alle 21:10
- 📖 Un film monumentale che riporta sullo schermo la versione più fedele, cupa e teatrale della fiaba di Collodi, con un’estetica pittorica e un cast d’eccezione; un’opera discussa, rivalutata nel tempo e oggi considerata un cult unico nel panorama del cinema italiano.
Roberto Benigni, Carlo Collodi e il colossal italiano Pinocchio (2002) tornano questa sera in TV e lo fanno su Rai Movie HD alle 21:10, riportando sullo schermo uno dei film più discussi, ambiziosi e nerdisticamente affascinanti degli anni Duemila. Un appuntamento perfetto per il sabato sera del 27 dicembre, quando la voglia di riscoprire grandi classici – o presunti tali – incontra l’atmosfera post‑feste.
Pinocchio di Benigni e Collodi: perché rivederlo oggi
Che piaccia o meno, il Pinocchio di Roberto Benigni resta uno dei progetti più monumentali mai tentati dal cinema italiano: budget gigantesco, un cast ricco di nomi iconici e la volontà di riportare al cinema il vero Collodi, quello più cupo, moralista, persino crudele. Una scelta coraggiosa, quasi controcorrente rispetto al modello disneyano che aveva monopolizzato l’immaginario internazionale.
Benigni, reduce dal trionfo mondiale de La vita è bella, decide di affrontare un mito nazionale con un piglio da artigiano folle. Lo interpreta lui stesso, a 49 anni, in quella che ancora oggi resta una delle scelte più discusse della storia recente del cinema italiano. Una scelta che deriva da una precisa impostazione teatrale, più vicina alla commedia dell’arte che a un racconto per bambini.
Ed è proprio qui che il film diventa interessante: Pinocchio non cerca il realismo, non cerca il fantasy americano patinato, ma costruisce un mondo pittorico, barocco, apertamente “finto”, dove tutto richiama le illustrazioni ottocentesche e l’estetica di Danilo Donati, premiato infatti con due David di Donatello.
Cast di Pinocchio, atmosfera e scelte che hanno fatto discutere
Rivederlo oggi significa poter apprezzare con occhio diverso alcuni elementi davvero preziosi. La Fata Turchina di Nicoletta Braschi, per esempio, è un ruolo che negli anni è diventato iconico: eterea, malinconica, meno “fatina” e più guida morale, quasi una mamma surreale sospesa nel tempo. Oppure il Lucignolo interpretato da Kim Rossi Stuart, all’epoca all’inizio della sua metamorfosi verso ruoli più adulti e intensi. E ancora il Geppetto di Carlo Giuffrè, dolcissimo e teatrale, un vero ponte con la tradizione italiana del Novecento.
Per i più nerd, ci sono due aspetti cinematografici che meritano ancora oggi una riflessione:
- l’uso della fisicità e del movimento: Benigni scolpisce Pinocchio con un eccesso “animato” che ricalca la marionetta più di quanto avesse fatto chiunque prima;
- la fedeltà al Collodi originale, un aspetto spesso sottovalutato ma fondamentale per capire il tono volutamente più cupo e moraleggiante.
È forse proprio questa fedeltà a rendere Pinocchio (2002) un unicum: severo, teatrale, a tratti perturbante. Un’opera che negli anni è diventata un cult involontario, citata, parodiata, analizzata e persino rivalutata da una nuova generazione che la guarda con affetto ironico e un pizzico di nostalgia.
Il grande flop… che oggi non appare più così flop
All’epoca uscì con un’aspettativa impossibile da soddisfare: dopo tre Oscar, l’Italia voleva un nuovo miracolo. Non accadde. Critica impietosa, incassi inferiori ai 60 milioni del budget, i famigerati Razzie Awards. Eppure, con il tempo, Pinocchio è stato riguardato con occhio diverso. Qualcuno l’ha definito “troppo avanti per il suo pubblico”, altri lo considerano una splendida follia, un tentativo titanico di riportare il cinema italiano su scala epica. Per molti spettatori di oggi, è un film dal fascino strano e irresistibile, come certe pagine illustrate dei libri di fiabe che da piccoli ci facevano un po’ paura.
Rivederlo ora permette anche di gustare i dettagli scenografici, i costumi visionari, le trovate surreali e quella fotografia da sogno ottocentesco che Donati aveva cucito con precisione filologica. È un film che merita di essere visto almeno una volta con consapevolezza, anche solo per capire quanto rischio creativo ci fosse dietro ogni singola scelta.
Canale: Rai Movie HD – Orario: 21:10
Se stasera hai voglia di qualcosa di diverso dal solito blockbuster o dalla classica commedia natalizia, questa è l’occasione perfetta per riscoprire un’opera che ha diviso l’Italia, ha fatto discutere Hollywood e che oggi regala un viaggio unico tra fiaba, teatro e follia artistica. Un film che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno profondo nell’immaginario collettivo.
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